Amore, sesso e tutto il resto: istruzioni per l’uso
Il sesso e l’amore come grimaldelli ormonali per spingere uomo e donna fuori dallo stato mentale di scontro e stress. Questo in estrema sintesi ciò di cui si è parlato il 13 marzo all’Hotel Fior di Castelfranco Veneto (TV) nella conferenza “Sesso, amore e tutto il resto”.
La serata ha combinato conoscenza ed esperienze di tre figure tra loro apparentemente molto diverse ma allo stesso tempo fondamentalmente complementari alla Rebellato Fisiomedical Center: quelle della psicologa e sessuologa Laura Seccafien, del medico chirurgo esperto in prestazioni sportive Guido Porcellini e del massofisioterapista e fondatore del Rebellato Fisiomedical Center Giancarlo Rebellato. È proprio da queste tre figure così diverse che capiamo l’approccio con il paziente del centro: ogni persona viene trattata non solo per il dolore fisico, ma con una visione molto più globale. In questo articolo scopriremo da dove ha origine questa filosofia facendo un passo indietro nel tempo.
L’evoluzione medica nel corso del tempo: dall’approccio olistico alla medicina scientifica
È importante fin da subito mettere in chiaro che non siamo solamente un corpo, ma siamo un corpo biologico, siamo una entità psichica e siamo anche e soprattutto energia, con le nostre emozioni, temperamento. Di conseguenza non è più possibile concentrarci solamente su quello che è il nostro disturbo, su quello che è il sintomo che noi presentiamo.
Mondo antico
Nella Grecia antica Ippocrate, padre della Medicina, come prima cosa ad un paziente non chiedeva “dove hai male” o “che sintomi hai”, bensì “che cosa hai sognato questa notte?”. La sua era una medicina di tipo olistico, una medicina che comprendeva tutta la persona, sia nell’aspetto biologico che nell’aspetto rappresentativo. Questa visione era abbracciata anche dalla medicina tradizionale cinese, in cui oltre ad analizzare lo specifico dolore si andava ad indagare lo stato dei disturbi collegati all’organo, in una visione piuttosto votata alla psicologia.
Verso la medicina convenzionale
Poco a poco si va verso la medicina convenzionale. La medicina convenzionale si basa sul metodo scientifico, quello cartesiano. Cartesio è il responsabile della genesi delle due dimensioni delle ascisse e delle ordinate. Cartesio vedeva la persona come un orologio, in cui sono presenti due tipi di nature: una psichica e una biologica, che però erano separate tra loro nel suo approccio. A lui va sicuramente l’onore di aver fatto in modo che ci fosse uno studio approfondito su quelle che sono tutte le parti costituenti della persona.
La malattia veniva vista però all’interno di questo metodo come qualcosa di dissonante, qualcosa che non funzionava più. I disequilibri dovevano essere rimossi, sostituiti oppure curati. A dare supporto a questa ipotesi cartesiana c’è stato poi Newton, che invece ha visto una terza dimensione, quella dello spazio, definito però in termini di spazio assoluto.
Il relativismo di Einstein
Einstein invece, ha definito con la sua legge della relatività che l’energia è correlata alla massa. L’energia da questo momento in poi viene vista quindi anche in termini di frequenza. Ecco perché noi della Rebellato Fisiomedical Center abbiamo moltissime tecniche che la riguardano: se la frequenza è dissonante molto probabilmente ci sarà una specifica sintomatologia all’interno del corpo biologico.
La fisica quantistica
Nel XX secolo, poi, la fisica ha avuto modo di svilupparsi moltissimo sotto forma di fisica quantistica. La fisica quantistica è lo studio di qualsiasi tipo di elemento nelle sue parti costituenti. Tutto diventa uguale al tutto. Sarebbe a dire: tutte le parti costituenti la materia e tutte quelle costituenti l’energia diventano fotoni. Sia l’energia che la materia, nella fisica quantistica, sono caratterizzate da fotoni, quindi tutto l’insieme energia-materia-frequenza diventa luce.
Come conseguenza sparisce la separazione cartesiana. La fisica quantistica ha dato la possibilità alla medicina di ambire al tutto, di unire la parte biologica a quella psichica ed energetica. Lo stato di malattia viene visto come un momento di disarmonia tra tutte le parti. Il sintomo diventa qualcosa che si manifesta nel corpo attraverso una dissonanza di tipo energetico e di tipo di frequenza.
La frequenza come terapia
Nel mondo attuale la frequenza viene utilizzata in ambito terapeutico. Noi siamo frequenza. Tutto ciò che facciamo, diciamo, pensiamo, il modo in cui interagiamo avviene grazie alle frequenze. Quando ci confrontiamo con le altre persone, ad esempio nel rapporto medico-paziente, ciò avviene attraverso uno scambio di frequenze. Se queste vibrazioni hanno la stessa onda le persone riescono ad entrare in empatia, se invece sono dissonanti le due persone difficilmente riusciranno a stabilire una buona connessione. Piuttosto di antipatia a pelle, si dovrebbe parlare quindi di antipatia a frequenze!
Frequenza è anche la modalità che hanno le cellule di parlarsi. Il cambio di frequenza determina il cambio di attitudini e di relazione con gli altri. Considerate che una cellula o un microorganismo messo in un campo di frequenze cambia il suo stato: una cellula malata in una frequenza corretta guarisce, mentre una cellula sana in una frequenza sbagliata si ammala. Questo cambio lo possiamo determinare in tante situazioni. In parole molto semplici, se mi arrabbio sul lavoro, se inciampo e mi faccio male, se c’è la fila al supermercato, o per qualsiasi altro motivo, la mia frequenza verrà modificata. Il risultato, a seconda del modo in cui viviamo questo cambio di frequenza, si tramuterà in una problematica più o meno grave, ovviamente anche di tipo sessuale. Il benessere si trova quando la nostra frequenza del cuore corrisponde a quella della mente.
[…] per la conferenza “Sesso, amore e tutto il resto”, i relatori sono stati Giancarlo Rebellato, massofisioterapista e fondatore del Rebellato […]