Ottimismo e pessimismo: come influenzano la nostra vita?
Ottimismo e pessimismo possono influenzare la nostra vita? Sicuramente sì, ma magari in molti non se ne rendono conto, non essendo consapevoli di essere predisposti all’uno o all’altro.
Per sviluppare una personalità ottimista è valida la teoria dell’attaccamento di cui abbiamo parlato in questo blog. Attraverso l’attaccamento una persona sviluppa nel tempo grazie alla sua figura di attaccamento, che di solito è la madre, la propria percezione di sé. Con una metafora, potremmo definire questa fase come il momento in cui una persona si mette gli occhiali con i quali guarderà il mondo. Solo un percorso di consapevolezza può farci rendere conto che magari stiamo usando degli occhiali sbagliati per guardare la realtà!
Oltre all’aspetto dell’attaccamento c’è poi anche l’aspetto del temperamento, con cui nasciamo. Il temperamento non è propriamente il carattere, ma un’inclinazione: la classica inclinazione che ci fa vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. È logico che se una persona ha un’alta autostima di sé, si vuole bene, è sicura di sé, sa che può dare agli altri e ricevere dagli altri, sarà molto più portata ad essere ottimista nella vita. Al contrario, chi ha un temperamento più chiuso sarà probabilmente più incline a sviluppare una tendenza pessimista.
Il nostro libero arbitrio, la nostra capacità di reagire e di essere ottimisti o pessimisti dipende molto anche dall’imprinting ricevuto in famiglia e dall’educazione, ma ciò che è certo è che è una caratteristica che viene dalla nostra interiorità: cambiare un atteggiamento pessimista è un lavoro che passa per la presa di coscienza delle proprie insicurezze e della loro relativizzazione.