Traumi infantili: che fare per superarli?
Per trauma psicologico si intende qualsiasi evento che una persona recepisce come estremamente stressante. Può trattarsi di una minaccia all’integrità fisica, propria o di altri, o all’identità psicologica. Questi eventi producono reazioni emotive e corporee importanti, che non sempre il cervello riesce ad elaborare.
Quando l’elaborazione del trauma psicologico non avviene spontaneamente, le emozioni e le sensazioni corporee si bloccano, e costruiscono reti neuronali disfunzionali che compromettono il normale funzionamento psichico e il benessere della persona.
Quando si parla di traumi infantili nei bambini, bisogna innanzitutto capire l’entità del trauma e trattarla insieme ai famigliari. Solo successivamente va coinvolto anche il bambino. Bisogna capire il tipo di conflitto che sta vivendo, che può essere suo in prima persona o un riflesso di un conflitto tra i genitori.
Parlando di traumi infantili non risolti negli adulti, bisogna invece fare i conti con quello che è stato il vissuto. Come si fa? Bisogna innanzitutto andare ad indagare attraverso il corpo, attraverso le immagini che esso “espone”, per capire a che tipo di livello è stata somatizzata una certa situazione.
Un esempio di un segnale fisico che nasconde un trauma può essere una contrazione/tensione a livello del collo, indice di assenza di fiducia. Ciò non vuol dire comunque che le manifestazioni fisiche siano uguali per tutti, anzi. Ognuno reagisce ad un trauma in maniera diversa. Per questo alla Rebellato lavoriamo bypassando la mente per andare a lavorare con gli archetipi, quindi con i colori. Togliendo l’aspetto mentale si riesce ad analizzare quanto il corpo reagisca in base a un determinato vissuto e in base ai colori. Essi portano immediatamente a capire qual è il segmento del corpo coinvolto, l’organo e anche lo stato d’animo.